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Affitti brevi, nel Decreto Crescita nuovi obblighi per chi affitta case vacanza

Aggiornamento: 26 feb 2020

Affitti brevi, nuovi obblighi in materia di locazioni: ecco cosa prevede il Decreto Crescita per chi affitta case vacanze e quali le novità sul codice identificativo unico obbligatorio.



Affitti brevi, il Decreto Crescita introduce nuovi obblighi per chi affitta case vacanza, anche mediante portali online.


L’obiettivo è contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale per le locazioni brevi, e si unisce alle novità già in vigore per l’applicazione della cedolare secca sugli affitti brevi.


È in vigore dal 30 giugno 2019 la legge di conversione del DL Crescita, che dedica ampio spazio a misure per contrastare l’evasione dal pagamento delle imposte sui redditi derivanti dalle locazioni brevi.


La novità principale è rappresentata dal nuovo codice identificativo obbligatorio che bisognerà indicare negli annunci online. L’obiettivo è creare una sorta di banca dati condivisa tra Ministero dell’Interno, Agenzia delle Entrate e Comuni, che consenta di arginare il fenomeno dell’evasione dal pagamento delle imposte sui redditi da locazione e della tassa di soggiorno nei casi di affitto di case vacanza.


Affitti brevi, sanzioni in caso di mancata comunicazione del codice identificativo anche agli intermediari


Il codice identificativo dovrà essere pubblicato in tutte le comunicazioni relative alla locazione breve: prenotazione, offerte, così come la promozione della struttura sia da parte del proprietario che dagli intermediari e dai gestori dei portali telematici.

In caso di mancata indicazione dello stesso, si applica una sanzione da 500 a 5.000 euro, che raddoppia nel caso di reiterazione della violazione. La sanzione colpirà anche le piattaforme in caso di inadempienza.




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