Quali scenari apporterà il Coronavirus alle abitudini di viaggio?
Durante questi giorni di quarantena le nostre abitazioni sono il nostro luogo dove sentirsi protetti e al riparo dall’epidemia.
Questa considerazione ci induce a ritenere che, in una visione post COVID-19, le case in affitto per breve periodo e le piccole strutture extralberghiero, potrebbero essere ritenuti più sicuri degli hotel come luogo in cui soggiornare.
Recentemente il colosso degli affitti brevi AIRBNB ha commissionato un sondaggio a Decode_M, condotto negli Stati Uniti tra il 13 e il 16 marzo 2020.
“Quando torneremo a viaggiare dopo COVID-19, cercheremo di avere una maggiore attenzione sugli alloggi dove soggiornare e ciò recherà un vantaggio “intrinseco” per le locazioni a breve termine rispetto agli hotel?”.
“Con quale delle seguenti affermazioni sei più d’accordo?
A) Se dovessi viaggiare, mi sentirei più a mio agio a stare in un hotel dove ci sono molte altre persone: 26%.
B) Se dovessi viaggiare, mi sentirei più a mio agio presso un alloggio Airbnb dove siamo solo io e la mia famiglia: 74%.
All’indomani dell’emergenza Coronavirus, l’esigenza di viaggiare sarà molto sentita ed è prevedibile che ci si sposterà in un primo momento all’interno dei territori nazionali. A nostro parere, la preferenza per le locazioni brevi sarà sospinta dalla ricerca di un maggior controllo sull’igiene dei luoghi in cui si soggiorna.
Le case in affitto breve saranno preferite ad altre tipologie di alloggio anche per il sopraggiungere di fattori emotivi e dalla maggiore sicurezza avvertita negli ambienti domestici.
Gli operatori del turismo dovranno farsi trovare pronti a gestire un flusso di viaggiatori attenti ed esigenti e con bisogni anche in parte diversi rispetto al passato.
La nostra Associazione, un mese fa, grazie ad un accordo con due aziende marsalesi, ha siglato un accordo per la pulizia professionale della biancheria e la sanificazione degli ambienti.,
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